«Venere Imperiale». Paolina Borghese a Firenze. Ediz. italiana e inglese

Era maliziosa, sfrontata, forse non bellissima, ma irresistibile. E usava quel prepotente sex appeal come spregiudicato strumento di successo mondano. Consumò la vita tra pranzi, ricevimenti e feste da ballo, impiegando settimane a preparare le mise; frivola, competitiva, capricciosissima, doveva primeggiare sempre su tutte, sorelle comprese: non tollerava rivali. Insofferente a ogni regola (in particolare morale), imperiosa nei desideri, insaziabile nei godimenti della carne, collezionò amanti di ogni rango. Gli uomini la adoravano; il fratello, a malincuore, tollerava; le donne la invidiavano e, ferocemente, la detestavano. Ecco Paolina Bonaparte, sorella favorita di Napoleone; l'unica della famiglia del tutto priva di ambizione politica, «che preferiva l'amore al potere e lo faceva con tutti, qualche volta anche con il marito», ironizza Indro Montanelli nella sua Storia d'Italia'. Forte di un corpicino perfetto al servizio di un istintivo talento amatorio, la Venere dell'impero conquista mezzo mondo. Anche Firenze.