Mapei stadium. Lo stadio che si apre alla cultura-The stadium that opens up to culture. Ediz. illustrata

Se nel corso del Novecento lo stadio diventa un vero e proprio genere architettonico e una struttura inserita nel tessuto urbano, è solo a partire dagli anni sessanta del secolo che gli stadi cominciano a ospitare grandi raduni di massa extra-sportivi. Negli ultimi decenni la trasformazione degli stadi è completa: servizi commerciali e di intrattenimento in grado di attrarre i visitatori collocati all'interno delle strutture. Gli stadi si riempiono di bar, ristoranti, centri commerciali, ma anche sale conferenze o musei dedicati al club di casa. Grazie alla sua componente simbolica e identitaria, il calcio è in grado di catalizzare enormi platee di persone. Il Mapei Stadium, primo stadio di proprietà di nuova generazione, si appresta a diventare qualcosa di più: un luogo di aggregazione e uno dei punti di riferimento sul territorio per iniziative culturali e sociali, al di là del tempo della partita. Acquistato dieci anni fa dal gruppo Mapei per il Sassuolo Calcio, il Mapei Stadium è anche lo stadio della squadra cittadina, la Reggiana Calcio, e oggi, dopo una grossa riqualificazione che garantisce al pubblico visibilità e sicurezza in tutti i settori, è anche il primo stadio italiano a ospitare eventi culturali. «I nostri investimenti», ha affermato Simona Giorgetta, amministratore unico di Mapei Stadium, «sono sempre stati animati dalla volontà di contribuire al miglioramento di quello che noi consideriamo un edificio pubblico della città di Reggio Emilia. Restituire valore ai luoghi: questo è il nostro modo di fare impresa».